Dopo tanto dibattere di social licenze, le parole stanno trasformandosi rapidamente in azioni in Coppa del Mondo. A fronte della richiesta del grande pubblico degli sport equestri di uno spettacolo e di performance sempre più rispettose del benessere dei cavalli, il comitato organizzatore della Fei World Cup Finals di Basilea, on stage per salto, dressage e volteggio dal 2 al 6 aprile, prende le redini in mano.
Se è vero che tutti coloro che si occupano di sport equestri hanno la responsabilità di trovare vie condivise per la sopravvivenza dello sport, in collaborazione con il movimento R- haltenswert, a Basilea viene lanciato il progetto pilota Equine Quality Control (EQC).
Una task force di tre esperti indipendenti, altamente qualificati del mondo equestre, osserverà ciò che accade nei campi prova delle finalissime di Coppa del Mondo. I tre registreranno ogni potenziale criticità e scambieranno informazioni con gli ufficiali di gara su base giornaliera.
L’Equine Quality Control non sostituirà le normali figure degli steward ufficiali della Fei (le misure o le sanzioni rimangono all’interno della loro competenza) ma ne sarà da complemento e supporto.
Logistica e trasparenza
Per motivi infrastrutturali, a Basilea il pubblico non può accedere alle aree di riscaldamento, che sono ospitate in tende.
Da qui il desiderio degli organizzatori della Fei World Cup Finals di fornire ulteriori garanzie e trasparenza riguardo a un back stage sempre molto attenzionato.
Secondo gli organizzatori, ogni singola immagine che mostri un comportamento non etico nei confronti del partner cavallo è di troppo. L’Equine Quality Control si impegna esclusivamente per il benessere dei cavalli, nell’ottica di uno scambio professionale e competente tra tutti i soggetti coinvolti.
Inoltre, quest’anno per la prima volta, saranno installati tre grandi monitor nell’area d’ingresso della St. Jakobshalle, così che il pubblico possa seguire in diretta il lavoro nelle aree di riscaldamento in ogni momento.
«Vogliamo offrire ai nostri attori principali, i cavalli, le migliori condizioni affinché si sentano a proprio agio con noi. Questo significa anche che controlliamo da vicino, in modo rigoroso, il rispetto delle regole e segnaliamo qualsiasi comportamento scorretto, punendolo con i mezzi a nostra disposizione in quanto organizzatori.» ha dichiarato Thomas Straumann, presidente dell’OC della finale.